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Museo di Fisica F. Cicognini  Ottica  Microscopio solare a proiezione
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Ottica

Microscopio solare a proiezione

Costruttore: ignoto
Datazione: fine '800
Dimensioni : (9x10x35) cm.


Il microscopio solare, inventato intorno al 1740 a Berlino da Leiberkühn, aveva lo scopo di mostrare ad un pubblico numeroso dettagli molto ingranditi di preparati trasparenti. Una delle prime illustrazioni dell'impiego di un microscopio solare è riportato nelle "Lecons de Physique Experimentale" dell'abate Nollet pubblicate nel 1755. Strutturalmente simile ad un microscopio, svolge in realtà la funzione di proiettore. Per la necessità di usare una sorgente luminosa molto intensa, viene usato di solito insieme ad un eliostato o ad un portaluce (si veda [O15] ). Nel microscopio solare l'obiettivo è all'estremità inferiore del tubo più piccolo. La messa a fuoco del preparato è regolata da un sistema a cremagliera che permette di variare la distanza dell'obiettivo dal preparato. La luce solare viene convogliata, mediante il portaluce, su una lente convergente posta all'estremità del tubo cilindrico più piccolo, immediatamente prima del porta oggetti. Il fascio viene cosi concentrato sul preparato in un piano distante dall'obiettivo di una quantità un po' più grande della distanza focale. L'immagine, Molto luminosa ed ingrandita, viene proiettata su uno schermo

A. Battelli, P. Cardani [1916] vol. II, p. 985.




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