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Museo di Fisica F. Cicognini  Ottica  Fotometro di Bunsen
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Ottica

Fotometro di Bunsen

Costruttore: Ing. Giorgio Santarelli, Firenze
Datazione: fine '800
Dimensioni : (20x12x42) cm.


Il fotometro "a macchia d'unto", ideato da Bunsen nel 1841, è pregevole per la sua semplicità anche se i risultati che si ottengono sono un po' approssimativi. Esso consiste in un telaietto (o schermo) di carta sul cui centro si è fatta cadere una goccia d'olio, di cera o di stearina. La macchia appare oscura quando l'occhio si trova tra il telaio e la sorgente luminosa, viceversa è trasparente guardando la luce attraverso il telaio. Volendo con questo fotometro comparare l'intensità di due sorgenti, lo si farà scorrere normalmente alla retta che le unisce, finche non si vedrà sparire la macchia centrale. Allora si potrà affermare che le intensità luminose delle sorgenti stanno in ragione diretta ai quadrati delle loro distanze dal telaio. Nel fotometro di Bunsen per osservare contemporaneamente le due facce dello schermo viene usato un sistema di due specchi, che fanno un angolo di circa 140° tra di loro, disposti simmetricamente rispetto allo schermo. L'osservatore posto di fronte vede le due facce dello schermo riflesse dagli specchi. L'apparecchio è posto su una colonnina metallica sostenuta da un treppiedi di ghisa.

A. Battelli, P. Cardani [1916] vol. II, pp. 926-928.

O. D. Chwolson [1907] tome II, fascicule 3, pp. 449-452.

E. Edser [1907] pp. 11-12.




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