Specchi ad angolo per riflessioni multiple
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Datazione: primi del '900;
Dimensioni : (15x15x16) cm.
I due specchi piani, montati su telaietti metallici, girano a cerniera attorno ad un asse verticale. La misura dell'angolo compreso tra gli specchi si legge sulla scala posta sulla base dell'apparecchio. L'apparecchio si presta bene per la deduzione del numero delle immagini virtuali di uno stesso oggetto (per esempio una candela) interposto tra i due specchi. Se gli specchi sono perpendicolari tra di loro, si formano non più di tre immagini. Supponiamo ora per semplicità che l'angolo tra gli specchi possa scriversi nella forma a = 2p/n dove n è un numero intero. Se n è dispari, si formano n immagini a meno che l'oggetto si trovi sulla bisettrice di a, nel qual caso si formano (n-1) immagini. Se n è pari si formano sempre (n-1) immagini. Gli specchi perpendicolari rientrano evidentemente in quest'ultimo caso (n=4). Sulla molteplicità delle immagini di due specchi ad angolo è fondato il caleidoscopio di Brewster (1817).
E. Edser [1907] pp. 23-26.